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Le lenti gravitazionali

La Gravità

Introduzione all'argomento:

  • Si dice che anche questo fenomeno è stato predetto dalla teoria della relatività generale. Einstein ha affermato che la forza gravitazionale di una stella o di un pianeta di grande massa è in grado di piegare lo spazio-tempo circostante, come una palla da biliardo può piegare un telo di stoffa su cui viene adagiata, in questo modo qualsiasi cosa che passa di li è costretta a muoversi in un ambiente curvo per questo i raggi di luce deflettono, questa curva percorsa dalla luce viene chiamata geodetica. La conferma ci fu nel 1919, durante un'eclissi di Sole, l'equipe guidata da Arthur Eddington osservò che la luce delle stelle nei pressi del disco solare era leggermente deviata, dato che le stelle apparivano in posizioni spostate rispetto al caso in cui erano osservate usualmente.

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Questo fenomeno si osserva quando una stella di grande massa viene a trovarsi tra una sorgente di luce e l'osservatore, i raggi di luce provenienti dalla sorgente vengono deviati in modo tale da provocare un'amplificazione del segnale luminoso, simile a quella causata dall'interposizione di una lente, un altro possibile effetto delle lenti gravitazionali è di deformare l'oggetto originale, arrivando a generare anche immagini multiple.
Con questa affermazione però mi sorgono molti dubbi:


  • A questa affermazione Einstein è arrivato esponendo la teoria della relatività generale spiegata dall'esempio dell'accelerazione dell'astronave (sopra riportato) e della famosa equivalenza dell'ascensore, qui però bisogna ricordare che l'esempio non è reale ma solo mentale e la luce come ho ampiamente dimostrato non è immodificabile e questo non prova assolutamente che la luce è attratta dalla forza di gravità. La luce non ha una massa e pensando a mente fredda lei è immune alla forza di gravità, infatti con l'accelerazione nell'esempio teorico, alla luce gli viene ridotta la strada da percorrere e proprio per questo impiega meno tempo non c'è altra spiegazione qui si misura solo l'accelerazione dell'astronave.
  • I raggi di luce possono viaggiare negli spazi sconfinati senza subire influenze, vengono condizionati solo quando cambia la natura dello spazio che attraversano cioè spazio-atmosfera o aria-acqua o aria-vetro ecc.. in questi casi la luce può deviare. Come è possibile che una semplice disposizione o curvatura della stessa materia l'Etere-Etere, anche se fosse vera la sua ipotesi (a pensarci è veramente strano, per Einstein quando esponeva la relatività ristretta, l'Etere non c'era o non si trovava), questa possa creare dei problemi evidenti di traiettoria alla luce, bisogna tenere a mente che l'Etere ha una consistenza circa diecimila miliardi di volte meno di quella atmosferica.
  • Einstein considerava statica la forza gravitazionale quindi queste geodetiche corrispondono alla curvatura dell'Etere ma non ci risulta che l'Etere formi delle strade predefinite che la luce è obbligata a percorrere come in una fibra ottica, non ci risulta neanche che la luce nello spazio preferisce dei percorsi o inclinazioni al danno di altri.
  • Se la forza gravitazionale del Sole (la velocità di fuga del Sole è di 618km/s) riesce a deviare la luce che va a 300.000km/s, che gli passa ad alcuni km di distanza non certo attaccata alla sua superficie solare, vi immaginate cosa potrebbe fare se esistesse veramente un buco nero alla luce anche molto al di là dell'orizzonte degli eventi? E cosa riuscirebbe a fare alla materia con una massa? Sarebbe la stessa azione amplificata almeno di un triliardo di volte cioè 10.
  • Come è possibile che un fotone senza massa possa essere attratto e deviato dalla forza gravitazionale che è una forza per definizione “molto debole”, qui bisogna tener presente che la luce e tutte le radiazioni come i raggi x e ã che sono molto più energetiche e fuoriescono proprio dalla materia stessa, queste sono in stretto contatto con una forza attrattiva quella atomica, questa è veramente molto forte, perché la forza atomica non riesce a trattenere le radiazioni in uscita della materia, ma ci dovrebbe riuscire la forza gravitazionale magari amplificata da una grande massa come il Sole? Sicuramente tutta la massa dell'Universo riunita non potrebbe far nulla per trattenere le radiazioni in uscita proprio perché questo è in contraddizione con l'universo conosciuto, perché se fosse vero l'universo stesso non esisterebbe, sarebbe tutto concentrato in eterno in una biglia nera con una massa infinita con una temperatura nulla in un tempo fermo.


Non mi sembra che questo è l'universo che noi conosciamo. Sotto vi riporto una delle tante foto scattate dal telescopio Hubble (dal sito della Nasa www.nasa.gov), la Fig. 12.1 riporta solo una piccolissima porzione dell'universo all'interno del massiccio globulare Omega Centauri, che vanta circa 10 milioni di stelle. Se scaricate dal sito questa foto potete anche zoomarla molte volte perché è molto ben dettagliata, anche da qui potete capire, se la gravità fosse veramente determinante creerebbe un universo molto ordinato e concentrato in aree ben determinate.

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Invece noi vediamo sempre un Universo caotico senza una regola fissa, perché?
Per questo dubito fortemente che la luce sia influenzata dalla forza di gravità. Con l'affermazione delle lenti gravitazionali, Einstein afferma solo che l'etere esiste, anche se per lui questo succede solo nella relatività generale, con delle doti soprannaturali, andando in contraddizione alla sua stessa affermazione con la relatività ristretta.
A mio parere noi non possiamo permetterci di spiegare i fenomeni naturali dandogli una nostra interpretazione di comodo, forzando la mano potremmo anche dire che l'arcobaleno è un fenomeno creato dalla gravità terrestre o dalla stessa forza magnetica della Terra che incurva i raggi come le spire di un calamita, ma noi invece sappiamo bene che è un fenomeno ottico generato da un evento meteorologico. Perché l'incurvamento dell'Etere da solo non è assolutamente sufficiente a modificare la traiettoria dei raggi di luce, anche se l'Etere per ipotesi risultasse statico ed incurvato, i raggi di luce andrebbero dritti indisturbati per la loro strada, perché l'Etere con la sua composizione interna estremamente semplice non riuscirebbe mai ad influenzare un raggio di luce dandogli un diverso orientamento di direzione. Forse la giusta spiegazione è già stata trovata guardando il fenomeno della Luna rossa.

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In questo fenomeno i raggi di luce che arrivano ai nostri occhi, quando incontrano l'atmosfera solare, passano dall'etere all'atmosfera solare più densa, e continuano ormai deviati nell'atmosfera terrestre, questo crea una deviazione dei raggi di luce ed una abbassamento della frequenza.
Guardando la Fig. 12.2, durante l'eclissi totale di Luna, lei ci appare rossastra, perché la luna entrando nel cono d'ombra della terra è colpita dai soli raggi del sole che sono stati deviati proprio dall'atmosfera terrestre che assorbe le frequenze blu deviandone la traiettoria (rallentando ed assorbendo energia) andando così ad illuminare la Luna con una frequenza rossastra.
Un'altra soluzione plausibile potrebbe essere questa, intorno a tutti i corpi massivi stellari si crea nella loro mesosfera uno strato molto leggero di pulviscolo in sospensione che è il residuo della fusione, i raggi di luce delle stelle lontane quando attraversano questa atmosfera rarefatta, con una precisa angolazione incontrano il pulviscolo in sospensione, questo si comporta come l'argentatura dei comuni specchi, che fa fare una vera deviazione causando una riflessione alla luce creando alcune volte anche delle immagini multiple come negli specchi.
Un ulteriore conferma, noi sappiamo che i raggi x e quelli ã che sono radiazioni più energetiche e sono stranamente immuni all'attrazione gravitazionale del sole, forse anche questa informazione è un ulteriore prova del problema, proprio perché sono più energetici i raggi x e quelli ã che questa “argentatura” spaziale nel loro percorso non li preoccupa affatto.

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La foto 12.3 è stata scattata dal telescopio Hubble (dal sito della Nasa "http://www.nasa.gov/"),
L'immagine riprende due galassie “NGC 3314A e B” che apparentemente stanno interagendo eseguendo una collisione classica, ma nella realtà le due galassie sono distanti decine di milioni di anni luce, quindi deduciamo che le due galassie sono semplicemente allineate con il telescopio Hubble.
Questa informazione viene riportata da molti blog scientifici, loro ci spiegano quanto è utile la foto per capire e misurare il microlensing gravitazionale, è “un fenomeno che si verifica quando le stelle in una galassia causano piccole deviazioni della luce proveniente da un astro più lontano prospetticamente allineato”.
Peccato che in questo caso non è un semplice astro o una semplice stella ad essere allineata, qui abbiamo due galassie che si sovrappongono proprio con i loro Bulge (il centro della galassia con miliardi di stelle); se esaminiamo la foto con attenzione vediamo distintamente le due galassie, dove non sembrano che subiscano deformazioni gravitazionali.
Questa spettacolare foto sembra più una sovrapposizione di diapositive, cioè abbiamo un aggiunta di informazioni luminose senza alterazioni visive, le due galassie si possono confondere nel dettaglio ma non si alterano nella posizione reale.
Se il fenomeno di microlensing gravitazionale fosse vero, qui dovremmo vedere come in un caleidoscopio un movimento di luci continuo nelle foto scattate in successione, dato proprio dall'attraversamento del Bulge con miliardi di stelle, questo particolare effetto non avviene, ma gli astronomi come gli informatori scientifici si guardano bene dal dirlo.
Potete trarre le vostre conclusioni.


Riflessione:

  • Il rallentamento del tempo o la contrazione delle lunghezze, prospettate come soluzione per capire le proprietà della velocità della luce, ha stravolto la conoscenza dell'intero Universo e dato ai campi gravitazionali una qualità che non hanno, infatti secondo Einstein l'accelerazione gravitazionale avrebbe la forza di deviare il tempo, il paradosso è che un campo gravitazionale non può neanche creare un'accelerazione diretta ma solo il controllo dei moti planetari, è solo la gravità come forza unidirezionale a creare l'accelerazione diretta.. se vi posso fare un esempio per spiegarmi: quando vado in bicicletta io con il mio manubrio ho il controllo gravitazionale, qui posso girandolo, anche aumentare e diminuire la mia velocità, invece solo con i pedali esercito tutta la forza di gravità dove io sono l'attrattore, io decido con la mia forza che è sempre uguale e costante per ogni pianeta, questa forza crea infatti l'accelerazione di gravità personale ma sempre uguale nel pianeta attrattore.
  • La luce è la radiazione più veloce? La sua velocità può essere usata come costante fisica?
  • Noi a tutt'oggi con certezza non conosciamo fenomeni, particelle o radiazioni che abbiano una velocità certificata più alta di quella della luce, quindi per adesso si può affermare che la luce è la radiazione più veloce, noi sappiamo che l'Universo è uniforme quindi la velocità della luce non varia dato che non varia la natura dello spazio da percorrere, come abbiamo visto, infatti se non cambia la natura dello spazio la luce non può aumentare o rallentare la sua velocità ma può cambiare solo la frequenza, sappiamo che la luce esce dalla stessa materia quindi è in stretto contatto con la forza atomica, sappiamo anche che l'universo non è in accelerazione, di conseguenza la luce ha sempre una velocità costante semplicemente perché rimane costante la natura fisica dello spazio, tutto questo anche in presenza del moto uniforme della sorgente.
  • La luce nello spazio ha una velocità determinata con un percorso pressoché infinito, già nell'atmosfera terrestre lei ha una velocità ed un percorso ridotti, se l'atmosfera cambia (diventa più densa), anche la luce cambia la velocità e la durata del suo percorso.

















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