Il Big Bang
La Relatività
- Introduzione all’argomento:
Per conoscere e spiegare come e nato e come si è evoluto l’Universo, la teoria del Big Bang oggi è la teoria scientifica accettata, riassumendo molto la teoria, ella afferma: l’Universo ha avuto un inizio da una massa primordiale molto densa con un raggio pari a zero ma con un’energia e calore infiniti, adesso è in una situazione d’espansione e raffreddamento, molto probabilmente avrà nel tempo un evoluzione che rimane ancora da capire.
Questa ipotesi è supportata dalla teoria della relatività generale ma maggiormente confermata dalla legge di Hubble, scoperta da Edwin Hubble nel 1929 trovando una relazione lineare tra il red-shift e la luce di tutte le galassie visibili. Questa legge empirica è un'importante conferma osservativa della soluzione delle equazioni di Albert Einstein che si ottiene ipotizzando un universo omogeneo isotropo ed in espansione; sotto queste ipotesi Georges Lemaître aveva dedotto nel 1927 per via teorica una legge, strettamente lineare, che afferma che la velocità di recessione v è direttamente proporzionale alla distanza D (tanto maggiore è la distanza tra due galassie e tanto più alta è la loro velocità di allontanamento reciproco).
Un ulteriore conferma si è avuta dalla scoperta della radiazione cosmica di fondo, questa è considerata la conferma principale al modello del Big Bang.
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Qui il mio parere si scontra frontalmente con questa teoria, perché penso che non si tenga nella giusta considerazione il comportamento della forza atomica e di quella gravitazionale nel sistema Universo, perché facendo queste affermazioni si è convinti che l’Universo siccome è governato dalla forza attrattiva, sia nato per forza da un Big Bang, cioè da una grande forza repulsiva e sarà costretto probabilmente a riunirsi di nuovo in una grande massa quando la forza repulsiva sarà esaurita, si afferma tutto questo anche se la teoria è in contraddizione con le regole fondamentali della fisica atomica e la meccanica quantistica, infatti come potete ben immaginare la grande difficoltà, anche solo mentale nel circoscrivere l’intero universo in un’unica massa di dimensioni pari a “zero”, all’interno di questa massa tutte le leggi della fisica conosciute non possono essere più applicate.
È possibile secondo voi che esista una situazione del genere? Probabilmente no.
Il mio pensiero è che l’uomo per cercare di capire l’universo con la sua logica ha sentito il bisogno di portare tutto ai numeri, ed usare cosi la matematica che è il linguaggio per antonomasia della logica, ma l’universo non può essere ridotto ad un numero, ed è anche per questo che l’uomo non lo riesce a capire veramente fino in fondo, come non capisce lo zero e l’infinito, per l’uomo questi non sono veri numeri, come per le colorazioni il bianco e il nero non sono dei veri colori, anche se li vediamo bene questi rimangono gradazioni singolari, anche per lo zero e l’infinito non sono dei veri numeri ma solo concetti, tutto questo può sembrare di semplice comprensione, ma non lo è. Noi con il nostro cervello possiamo concettualizzare l’infinito ma non riusciamo a descriverlo, l’uomo usando la matematica non capisce nulla che non sia tra un numero e un numero infinito ma un numero, non esattamente “l’infinito”.
Questo si constata facilmente, oggi molti fisici preferiscono non parlare più di Universo infinito ma di “Universo illimitato” per pochi di noi compreso il sottoscritto è la stessa cosa, ma forse per i più così si è convinti di risolvere il problema, infatti prima parlano di illimitato e subito dopo gli danno un età che è di circa 13,703 miliardi di anni e di conseguenza anche una grandezza, circa 400 miliardi di galassie ognuna di queste con 100 o 300 miliardi di stelle, ecco che abbiamo partorito un numero molto, molto grande difficile da comprendere che però ci permette di misurare per grandi linee i confini dell’Universo, qui si capisce bene come i fisici moderni non accettano un universo infinito, loro devono umanizzarlo.
Se andiamo ad indagare bene scopriamo che anche le loro informazioni sull’espansione dell’Universo non sono poi così certe, perché dico questo? perché non è vero che l’Universo è sicuramente in una fase d’espansione, anzi ci sono molti dubbi in proposito, per esempio la galassia di Andromeda si sta muovendo verso di noi, nel gruppo locale di galassie, I Blazar sono i nuclei di galassie attive che creano dei getti di materia rivolti nella nostra direzione, sicuramente ci saranno altre galassie già rilevate o da rilevare che possono confermare questa mia ipotesi.
In proposito vi riporto un’interessante lettura
da: Relatività
e fisica delle particelle elementari di Silvio Bergia 2009. Pag.83 (Prof.
Di Elementi di Relatività nel corso di laurea dell’Università di Bologna),
“sono state
studiate supernove di tipo 1a, a distanze estreme e si è visto che la loro
velocità di recessione anziché essere
maggiore di quella prevista dalla legge di Hubble, risultava minore da far
ipotizzare un’espansione accelerata dell’universo”, qui
Lui ipotizza che la costante cosmologica Λ introdotta da Einstein per
bilanciare la forza attrattiva e mantenere un universo statico possa variare
nell’universo, dato che la costante Λ
secondo i fisici è determinata dalla materia visibile ed oscura presente, sia
proprio questa a variare nello spazio per determinare una fase di accelerazione
dell’universo. Però c’è di più
infatti dopo riporta:
“Non è ancora
finita: nel 2001, il telescopio spaziale Hubble individuò una supernova ancora
più remota che indicava uno scostamento dalla legge di Hubble comportante una
decelerazione. La fase attuale di accelerazione sarebbe stata dunque preceduta
da una fase di decelerazione. Più recentemente, lo stesso Hubble ha individuato
altre supernove in galassie che sembrano collocarsi nella regione di
transizione.” Perciò continua dicendo
che il termine costante cosmologica possa essere letto come una costante variabile..
Questa lettura ci fa capire due cose, la prima,
l’incertezza che regna in proposito la seconda,
come l’interpretazione della teoria della relatività generale viene
modificata alla bisogna per farla rimanere sempre efficace in tutte le
occasioni negli anni a venire. Infatti su questo argomento ci sono tante
teorie, tutte rigorosamente conformi alla relatività, però danno visioni e
versioni discordanti tra loro.
Io faccio semplicemente notare due cose: se la
costante cosmologica deve essere applicata perché corretta secondo la teoria
della relatività, questa dovrebbe essere rigidamente uguale per tutto
l’Universo; questo semplicemente perché se così non fosse vuol dire che o la
consistenza intrinseca dell’Universo è variabile, o ci sono stati più Big Bang.
Però se fosse così la luce può avere velocità diverse nell’attraversare
l’Universo e questo a noi ancora non risulta. Qui pare che c’è un cane che si
morde la coda.
- Riflessione:
Studiando
le galassie (vedi capitolo dedicato) qui
nasce un grosso dubbio, come è possibile che l’Universo che è governato
dalla forza attrattiva ed è stato
generato da una grande forza repulsiva, sia costituito da tante galassie di
grandezza diversa, posizionate senza un ordine apparente, perché non sono
simili tra loro? perché esistono le galassie a spirale? Perché si verificano
gli scontri tra galassie?
Se
l’Universo è stato generato da un Big Bang e adesso stiamo in una fase
d’espansione, tutte le masse che sono state create si sarebbero dovute
allontanare tutte con una velocità uniforme ed anche la loro distanza avrebbe
dovuto aumentare nel tempo, quindi le galassie secondo questa teoria non
avrebbero nessuna possibilità di scontrarsi tra loro, l’Universo in questo caso
dovrebbe essere molto uniforme con tante galassie a sfera magari solo con rare
eccezioni non spiegabili a spirale. Invece noi abbiamo un Universo caotico non
uniforme con tante galassie a spirale, discoidali o di altre forme più strane,
ma solo la minoranza sono galassie
perfettamente a sfera.
Come è
possibile tutto questo?
Qui forse
si fa lo stesso sbaglio fatto quando si affermava che la Terra era piatta.
Anche lì si negava l’evidenza della curvatura della Terra, e questa poteva
essere facilmente constatata semplicemente andando per mare.
Vi espongo il mio modesto parere: il vero motore
silenzioso del sistema universo è la forza atomica, questa forza però è solo il
collante della materia quando la si guarda ad una misura quantistica, quando ci
allontaniamo rimanendo a livello atomico qui è la forza elettrica a prevalere
questa si genera con le differenti componenti atomiche poste a piccola
distanza, creando un differenza di potenziale, se ci allontaniamo molto dalla
materia (ad una misura metrica) qui
diventa la forza di gravità quella importante, se ci allontaniamo in
misura astronomica questa
si trasforma in forza gravitazionale, ma in questo caso entra in gioco
un altro fenomeno “il moto”, a questa distanza non è più la forza atomica con
l’attrazione gravitazionale, è il Moto il vero attore dell’Universo e solo dopo
viene la forza gravitazionale, questo è il nostro Universo il Moto perpetuo in
attività, qui la forza gravitazionale non ha il comando assoluto lei guida
solamente, il vero attore è il moto generato dall’energia della massa, lui qui
ha il sopravvento su tutto anche sulla forza gravitazionale, a queste distanze
regna la perfezione del caos, inteso come infinite piccole azioni che sono
governate dalla logica della minima azione quindi la perfezione, ecco perché
l’Universo guardandolo non è mai perfettamente uguale proprio perché non ne ha bisogno, cosa
diversa se fosse creato da una forza repulsiva sarebbe molto più omogeneo lui
si mostrerebbe disposto in un modo simmetrico, ai nostri occhi sarebbe sempre
uguale rispettando la ferrea legge della gravità.
Mi dispiace per coloro che ipotizzano l’esistenza
della materia oscura come elemento mancante per giustificare il sistema
universo attuale, questo sistema è perfetto così come è, lui può funzionare perfettamente
anche se fosse composto da una sola galassia, perché qualsiasi Universo funzionando in questo
modo non ha bisogno di bilanciare
nulla.
Quello che noi vediamo come un’espansione in realtà è
il movimento dell’universo che vive, oltre l’Universo c’è il nulla o “zero
matematico”, il rinnovamento dello spazio infinito dell’universo (anche se non
è corretto parlarne) è eseguito da tutte le radiazioni in movimento che
trasportano le particelle senza massa, loro mantengono l’universo infinito
com’è, le radiazioni di fondo che vengono rilevate sono radiazioni che vengono
da molto, molto, lontano o radiazioni di ritorno (perché non esistendo una
linea retta in assoluto nell’universo tutto torna), queste le possiamo rilevare
da tutte le parti come microonde che hanno perso gran parte della loro energia
portando nell’universo una temperatura abbastanza uniforme di soli 2,726
kelvin, questa non è necessariamente la prova di un Big Bang al contrario è la spiegazione di una temperatura di fondo uniforme in un
universo infinito che vive, è come la
nostra temperatura corporea è abbastanza uniforme ma non uguale per tutto il
corpo, questo non ci allarma anzi ci fa
capire che stiamo bene, se la
temperatura variasse repentinamente in misura significativa solo allora ci
dovremmo preoccupare.
APPROFONDIMENTI:
Legge di Hubble:
Questa è una delle volte dove frettolosamente si
definisce “legge” una apparente relazione rilevata. Vi spiego il perché.
Nel 1929 Edwin Hubble famoso astrofisico, propose all’attenzione della comunità
scientifica, la relazione esistente fra la distanza dalle galassie esaminate ed
il loro redshift misurato, fece notare la proporzione che valutò in 500
km/s/Mpc; quindi affermò che più le galassie sono distanti più il loro redshift
è alto, si dedusse per questo motivo che l’universo è in uno stato d’espansione.
Adesso con strumenti più sofisticati si è arrivati a
misurare il “corretto” redshift portandolo da 500 a circa 71km/s/Mpc
ridimensionando il valore iniziale di
sette volte, questo valore viene chiamato impropriamente la costante di
Hubble.
Proviamo a capire meglio questa proporzione o costante
Ho, con i nuovi dati. Quanto possono valere 71 km/s/Mpc per un
raggio di luce? Noi sappiamo che la velocità della luce è di 300.000km/s circa,
perciò 71 km sono la 4.225 parte di 300.000 km, invece un Mpc è un unità di
misura astronomica, il suo valore è 3.260.000 anni luce; se noi moltiplichiamo
4.225 x 3.260.000 abbiamo 13.773.500.000 cioè 13,773 miliardi di anni luce
perché un raggio di luce dall’ultravioletto dimezzi la sua frequenza passando
all’infrarosso; ma 13,775 miliardi è esattamente la grandezza ipotizzata
dell’Universo, vi espongo la mia ipotesi: forse
questa misura è solo strumentale, dato che i radiotelescopi utilizzati
riescono ad arrivare a questa distanza e non oltre, forse quando tecnicamente
riusciremmo ad arrivare oltre, di colpo il nostro universo si ingrandirà.
Probabilmente la risposta è un’altra, il raggio di
luce nel percorrere 3.260.000 anni luce perde 71km di velocità (in
frequenza), questa perdita di potenza rilevata (se esatta) può risultare
normale, questa, conferma solamente la leggera ma reale consistenza dell’Etere.
Quindi ripeto se sono veri i dati di 71 km/s/Mpc, la luce ultravioletta dopo
13,775 miliardi di anni perde la metà della sua potenza originale. Questo non è
la conferma di un Universo in espansione, ma semplicemente la conferma
dell’Etere come un fatto fisico tutto ancora da studiare.
Se avete letto il capitolo “fotone e la sorgente in
movimento” compreso l’approfondimento sull’effetto doppler, allora sapete che
l’effetto doppler misura e rileva un moto aggiuntivo della luce (si intende
moto aggiuntivo convenzionalmente, però il moto può essere anche negativo
quindi da sottrarre), ma non fa distinzione se il moto è della sorgente o del
ricevente, quindi l’effetto doppler rileva un moto, ma questo moto potrebbe
essere anche la semplice perdita di potenza della luce per l’effetto del lavoro
per il tragitto percorso.
Forse i 71 km/s/Mpc (probabilmente saranno
ulteriormente ridotti) non sono la costante della “legge di Hubble” ma potrebbero essere
semplicemente la rilevazione
sperimentale dell’Etere come fatto fisico cioè la costante di resistenza
dell’Etere.
Ipotesi
diversa di Universo:
Se l’Universo non fosse ne statico, ne in espansione e
ne in contrazione, ma semplicemente vivo in movimento, proviamo ad immaginare
un Universo comandato dal semplice moto.
Per capire meglio vi faccio un esempio pratico; quando
riscaldiamo una pentola piena d’acqua vediamo il liquido che bollendo si muove con un moto caotico ma direzionale
dal basso verso l’alto ed il suo calore si disperde all’esterno della pentola,
quando spengiamo la fiamma che sta sotto la pentola tutto ritorna con molta
calma all’origine.
In un Universo infinito il comportamento è simile, ma
diversamente dalla pentola riscaldata noi ipotizziamo che a comandare è
il moto caotico non direzionale dei singoli atomi, questo moto è stato solo
generato, non è diretto dalla forza gravitazionale ma solo condizionato, se la
nostra Terra fosse un singolo elettrone di un atomo del liquido della pentola e
il nucleo centrale è il Sole, in aggiunta
non ci fosse la direzionalità del movimento dato dalla fiamma, il moto
che noi vedremo con i nostri potenti telescopi, lo potremo facilmente confondere
con un’espansione uniforme dell’universo, proprio perché noi siamo solo una
parte infinitesimale di esso e ne vediamo solo una piccolissima parte (poche
gocce d’acqua), noi saremmo certi che tutto l’universo intorno a noi si stia
espandendo vorticosamente in modo uniforme, poi controllando meglio con potenti
telescopi diremo che molto lontano c’è
stata un’accelerazione dell’espansione perché vediamo grandi gruppi di atomi
(ma leggi galassie) allontanarsi ancora più velocemente da noi, poi diremo che
guardando meglio ancora molto più lontano lì c’è stata una decelerazione perché altri ammassi
di atomi invece rallentano da noi. Forse noi con i nostri telescopi riusciamo a
vedere entro i 14 miliardi di anni luce miliardi e miliardi di galassie, che
sono dei semplici atomi che stanno in poche goccia d’acqua, ma non riusciamo
neanche ad immaginare quant’è grande la pentola e nemmeno quant’acqua contenga.
Se ripeto l’esempio fatto e l’atomo che ho utilizzato
(sistema solare) fosse un atomo di una molecola di una foglia, qui noi non
riusciremo mai a capire la grandezza reale della foglia dato che le nostre
possibilità visive sono solo millimetriche, quindi non capiremo che siamo
posizionati su una singola foglia di una grande quercia e non potremo neanche
immaginare che l’imponente quercia sia un singolo albero di un immensa foresta.
Può
essere la spiegazione plausibile? Non lo so.
Vi spiego meglio il concetto facendo un esempio, noi
sappiamo che la Terra compie un orbita
intorno al Sole, nell’eseguire l’orbita la Terra ha un percorso per un quarto
parallelo alla galassia per un quarto si allontanerà da essa per il successivo
quarto ritornerà parallelo e per l’ultimo quarto le andrà incontro se noi
facciamo dei rilevamenti in queste diverse fasi avremmo dei dati discordi, adesso immaginate che la nostra Galassia come la Terra
sta eseguendo un suo percorso orbitale che avrà una sua durata diciamo
solo ipotetica di due miliardi di anni o forse molti più, magari adesso siamo
appena entrati nella fase di allontanamento di questo grande ammasso di
galassie quindi per i prossimi 500 milioni di anni avremmo sempre la stessa
lettura, solo dopo avremmo una lettura che il nostro universo forse è statico.
Questa è solo un’ipotesi tutta da verificare ma
secondo il mio punto di vista è molto
più calzante della teoria del Big Bang.
Il comportamento che noi abbiamo, considerando
l’universo in espansione perché generato da un Big Bang, è lo stesso
comportamento che avrebbero gli uomini descritti da Platone nel mito della
caverna, noi ci affidiamo a quel poco che vediamo le ombre, cioè immaginiamo
l’Universo dominato dalla forza di attrazione gravitazionale, di
conseguenza enunciamo una teoria
certificata, questo perché abbiamo il bisogno di quantificare quello che vediamo,
quindi siamo costretti a dare un tempo all’Universo. Noi non cerchiamo di
capire la meccanica dei fenomeni o di valutare le contraddizioni delle teorie
che esponiamo, come per esempio: la stima che si è fatta dell’età dell’universo
valutato a circa 13-14 miliardi di anni, giusto giusto l’età della nostra
“vista” strumentale, è come dire oltre il nostro l’orizzonte non c’è nulla (un
classico limite umano già visto), senza pensare che il nostro Sole ci mette 200
milioni di anni per fare solo una semplice rotazione completa della nostra
galassia, quindi ammettendo che la nostra galassia sia nata poco dopo
l’Universo, il nostro Sole è riuscito ad
eseguire a mala pena 50-60orbite complete dalla genesi dell’Universo, e nel
frattempo la nostra galassia si è formata e deformata a spirale tutto in meno
60 giri un vero record universale.
Nell’universo non c’è nessuna direzione da rispettare
e l’energia prodotta al suo interno non
ha nessuna possibilità di disperdersi, perché è chiusa ermeticamente dal nulla
che sta oltre l’Universo tutto questo
come un “thermos per liquidi”, ma con
risultati di gran lunga superiori, tutta l’energia è costretta anche se
trasformata a rimanere all’interno dell’Universo, lasciando sempre inalterata
la somma totale di tutto, cioè la somma della
massa all’interno dell’Universo più l’energia prodotta sia in calore che in
moto, questa somma totale anche se gli addendi tra loro possono variare è
sempre rimasta inalterata dalla notte dei tempi ad oggi e rimarrà sempre
inalterata. Se ci pensiamo bene, che noi ci siamo o no, o l’Universo sia simile
ad oggi o molto diverso fa poca differenza, perché la somma totale di tutto
sarà sempre la stessa. Proviamo a mettere
da parte almeno le ipotesi se non hanno un fondamento logico.
Per
questo io penso che l’Universo oltre ad essere infinito, può essere definito
correttamente eterno almeno per le nostre menti ancora adolescenti. Vi riporto
un passo scritto da Galileo sui giudizi dati senza un fondamento logico:
“Comprendi
tu con l’immaginazione quella grandezza dell’Universo, la quale tu giudichi poi
esser troppo vasta? Se la comprendi, vorrai tu stimar che la tua apprensione si
estenda più che la potenza divina, vorrai tu dir d’immaginarti cose maggiori di
quelle che Dio possa operare? Ma se non
la comprendi, perché vuoi apportar giudizio delle cose da te non
capite?”
Da “Dialogo sopra i due massimi
sistemi del mondo, terza giornata”.